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Emicrania e scarsa qualità del sonno

Probabilmente c’è una correlazione tra emicrania e cattiva qualità del sonno.

Sebbene la durata media del sonno e la frequenza di una breve durata del sonno (cioè il dormire meno di 6 ore al giorno) non differiscano significativamente tra gli emicranici e i cefalalgici non emicranici o coloro che non soffrono di mal di testa, la qualità del sonno è un dato differente.

  • Un gruppo di ricercatori coreani (Tae-Jin Song, e coll 2018) hanno esaminato un campione consistente in 2695 soggetti e hanno scoperto che il 5,3% delle persone che soffrono di emicranie avevano una probabilità significativamente maggiore di riportare una cattiva qualità del sonno, con punteggi di Pittsburgh Sleep Quality Index (PSQI) superiori a 5. Paragonando gli emicranici con una breve durata del sonno con quelli che avevano un sonno più prolungato, coloro che dormivano meno, avevano una frequenza media di 2 attacchi al mese rispetto ad 1 attacco in coloro che dormivano meno di 6 ore.
  • Gli emicranici presentano generalmente con maggiore frequenza dei non emicranici disturbi come insonnia, eccessiva sonnolenza diurna, russamento/bruxismo e una peggiore qualità del sonno. Lavori precedenti hanno anche evidenziato la presenza di sbadiglio ripetuto antecedente o contemporaneo ad un attacco di emicrania.
  • Sebbene il meccanismo non sia chiaro, la spreading depression considerata come responsabile dell’attacco emicranico, l’ipereccitabilità e le alterazioni i del tratto talamo-trigemino e/o dei circuiti dell’orexina potrebbero spiegare l’associazione tra cattiva qualità del sonno ed emicrania.

Professore Fabio Antonaci

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