Un regalo inaspettato
Il Natale era ormai alle porte, dappertutto si respirava aria di festa. Anche in casa si percepiva l’ormai vicina festività.
In brevi, sporadici momenti di “libertà vigilata”, avevo decorato, per la gioia dei miei piccoli, l’albero. Il loro era un via vai continuo da quello scintillio festante e la loro gioia e il crescente entusiasmo avevano avuto una svolta decisiva quando, sotto l’albero, erano iniziati a comparire alcuni doni, segretamente consegnati da Babbo Natale.
Che gioia vedere i loro sorrisi, la loro emozione in attesa della mattina di Natale, solo quel giorno avrebbero letto il nome posto da Babbo Natale, nella notte, su ogni pacco.
Dopo una notte agitata, dopo ore passate pensando ai doni, arrivò la fatidica mattina.
Eravamo tutti intorno all’albero, cercando di scrutare il nome sul proprio dono.
I piccoli individuarono subito il nome ed iniziarono, felicissimi, ad aprire il loro regalo. Fu, poi, la volta del papà ed, infine, la mia.
Stranamente, per me c’erano due doni. Scartai subito una confezione che mi lasciava immaginare il contenuto. Era un maglione, quello che desideravo.
L’altro, invece….non riuscivo a capire cosa potesse essere. Era un pacchettino ben incartato, in un foglio sfavillante, con un grande fiocco rosso.
Incominciai ad aprirlo, con grande ansia. Scartato, mi ritrovai in mano un sacchetto di velluto blu. Lo aprii, sempre più eccitata. Dentro c’era un buono ma….per cosa?
Iniziai a leggere una lettera che, ben piegata, era stata posta nel sacchetto.
“Cara Valeria, non potendo esaudire pienamente il tuo grande grande sogno, ho pensato di regalarti un buono.
Avrai a disposizione 60 giorni senza mal di testa da consumare in tre mesi.
Utilizzali con cautela e ponderazione, pensando a quelle giornate che, più di tutte , vorresti libere da mal di testa.”
Il tuo Babbo Natale
Calde lacrime scesero dai miei occhi, Babbo Natale aveva letto nella profondità del mio cuore. Ora toccava a me gestire bene il buono, pensare a quei momenti che avrei desiderato vivere in serenità e tranquillità. Avevo in mano qualcosa che mi avrebbe fatto vivere, nel vero senso della parola, alcune giornate, e, soprattutto, avrebbe dato la garanzia , ai miei piccoli, di avere una mamma spensierata, desiderosa di ridere, scherzare, cantare, una mamma che, insieme a loro, si sarebbe divertita senza alcun timore o paura. Il mio sogno si stava per realizzare…
Ma…sentivo un tintinnio….un suono ovattato!
Solo dopo alcuni minuti, mi resi conto che era la sveglia mattutina e che l’emozione che avevo vissuto faceva parte di un bellissimo, indimenticabile sogno.
VDG