La disonestà ha tante facce, serpeggia ovunque e cerca ovunque di fare proseliti. Difficile, anzi difficilissimo, è vivere da onesti e difendere l’onestà nel tumultuare di eventi poco gradevoli che avviluppano la nostra vita. “Chi nasce tondo non può morire quadrato”, diceva mia nonna e quindi ho imparato che chi nasce onesto difficilmente morirà disonesto.
Ma le vicende che ci vedono protagonisti di scene che si susseguono sul palcoscenico difficile da calcare, quale è quello della vita, queste vicende ci coinvolgono in una serie di contatti che via via abbiamo con le persone che incontriamo. Sembrano perfette all’inizio alcune persone e quasi ci sentiamo in colpa se di loro, a pelle, sentiamo che tanto buone non sono. Io personalmente vivo di sensazioni e spesso a pelle percepisco subito che c’è qualcosa che non va.
co di bacchettarmi a volte dicendo a me stessa che non devo lasciarmi condizionare dalle sensazioni, ma finisco sistematicamente per darmi ragione alla fine e con il dare ragione al mio istinto. Mi allontano allora da chi pretenderebbe di caricare il mio intimo di negatività. Non odio, questo sì, ma neanche amo chi mi porta su strade perverse. A volte si è trattato anche di persone strettamente legate alla mia vita, ma le delusioni che tingevano i nostri rapporti e ne guastavano il sapore di serenità mi hanno portata a cancellare e a ricominciare, a sciogliere la tela e a tessere nuovi disegni. Attenzione anche a coloro che si fanno manovrare.
Sono vittime di esseri perversi e vorrebbero trascinare anche te nella loro vita inutile. Sembrano animelle, all’inizio, e la loro voce melliflua lascia un’eco inquietante. Un po’ come il canto delle sirene per Ulisse e i suoi uomini. Allontanati allora e non vergognarti per averli ascoltati all’inizio. Importante è allontanarsi per tempo e ricominciare da zero con una carica in più data dall’esperienza.
Questa nulla cancella veramente, ma ti fa migliorare ed emergere per portare alta la bandiera dell’onestà.
By Vicky