Le feste sono passate.
Abbiamo salutato il 2025 con entusiasmo e progetti. Come sempre abbiamo espresso desideri mentre abbracciavamo le persone con cui condividevamo quel momento di passaggio da un anno vecchio a uno nuovo.
Ma un desiderio che non ho esternato a voce alta, un desiderio ce l’ho ancora in fondo al cuore. Anche se in ritardo vorrei porgere i miei più “sinceri” auguri a tutti quelli che fino a ora hanno impegnato la loro inutile vita per fare del male. Costoro credono, e ne sono fermamente convinti, di essere sempre un passo avanti a tutti e lo fanno come se fosse vero. Come se fosse normale arrampicarsi, con malata frenesia, sul podio della bontà che in realtà non spetta a loro. Si vantano di essere utili ai sofferenti e di essere disponibili h 24 se arriva una qualsiasi richiesta d’aiuto. La sbandierano ai quattro venti la loro capacità di essere sempre efficienti e connessi.Proprio come fosse autentica. Loro ripetono, come fosse una litania, che il dolore lo conoscono, ed è anche possibile che sia così, peccato che di questa situazione non ne facciano poi un’opportunità, realmente disinteressata. Loro in realtà finiscono sistematicamente con il mettersi falsamente al servizio dei loro compagni di patologia, tipo alcuni neurologi che giocano con la salute dei poveretti che credono alle loro fandonie e che credono alle loro pseudo sperimentazioni. E le provano senza sapere di essere cavie vendute al mercato della vanagloria.
E che dire di quella Mamma che crea il Forum dei Forum e che aiuta i “figlioletti” mentre prepara sempre le valigie per girarsi l’Italia in lungo e in largo e per appagare solo la fame di notorietà e cappellacci. Questi ultimi tra l’altro niente hanno a che fare con una dieta che vede i carboidrati come la peste. La stessa dieta che si pubblicizza nei convegni cui partecipano giurando di essere state dalla stessa miracolosamente guarite.
È a questi poveri di spirito che voglio augurare la felicità, la stessa che ho provato io quando mi sono accorta della loro malvagità e quando ho realizzato che l’unico obiettivo che essi si pongono nella vita è quello, e purtroppo unicamente quello, del loro benessere personale, a 360 gradi. Si, proprio così, cari ingenui che vi fate abbindolare. Questi esseri non hanno granché di diverso rispetto a una Vanna Marchi che è stata condannata per avere imbrogliato le sue vittime. Ma loro le spalle le hanno ben coperte e possono permettersi tutto. Loro possono cercare sempre nuove vittime e nuovi modi per raggirare deboli e fragili, possibilmente facilmente manipolabili.
Quando le loro prede vengono plagiate al punto giusto, si muovono come burattini sullo scenario dei social e distribuiscono soldi, visualizzazioni e like a piene mani, convinti di avere conquistato “l’attenzione” che purtroppo non hanno nella vita di sofferenti incompresi e invisibili.Quando si lotta quotidianamente e costantemente con una patologia altamente invalidante, si tende a sentirsi sempre in colpa. Si pensa di trascurare le persone con cui si vive. Sul posto di lavoro si cerca disperatamente e quotidianamente di essere efficienti e, mentre la mente viene stritolata e frantumata in mille pezzi dal dolore, si lotta. È in questa maledetta condizione che, purtroppo, non tanto facilmente ci si arrende all’idea di doversi fare curare. Ci si intossica con farmaci da banco e questi ti fanno peggiorare.
Se si decide di farsi seguire da un neurologo non sempre se ne sceglie uno specialista della cefalea, e si finisce con l’incontrare un manipolo di medici incompetenti che quasi mai hanno l’umiltà di indirizzare gli erranti verso colleghi più competenti.
È proprio a questo punto che le persone a cui dedico, per l’ennesima volta, il mio tempo, è in questo preciso istante che con uno scatto felino, mettono in atto tutte le loro strategie manipolatrici.
Li conosco bene, anche troppo bene questi soggetti. Ci ero finita anch’io nelle loro grinfie nonostante io sia dotata di cervello e intelligenza.
Ecco dedico il mio tempo a queste persone che fanno nascere associazioni “benevole”, a loro detta non a scopo di lucro, ma che invece il verbo lucrare lo coniugano con maestria e padronanza.
Dedico il mio tempo a quelli che ancora organizzano questo o quel convegno, non per rendere un servizio agli ammalati cronici, bensì per crogiolarsi nella loro presunzione. A quelli che sopprimono gli ammalati che si stavano svegliando dal torpore annubilante. Come avrei voluto registrare le frasi della mammina mentre mi vomitava addosso la sua meravigliosa “bontà”!A loro auguro di ravvedersi, non perché io li ami, piuttosto perché amo le loro vittime.
A loro che hanno adepti e consensi procurati con “l’abilità” del gatto e della volpe nella storia del povero Pinocchio, a loro auguro di trovare sul proprio percorso solo loro simili, cioè persone non persone.
Vorrei, a dire il vero, che la smettessero perché se lo facessero sarebbe per un loro vantaggio. Ho sempre creduto che chi la fa se la deve aspettare e che chi causa il male agli altri, il suo è dietro la porta.
Auguro loro di ravvedersi se vendono fumo e se ottengono consensi solo perché la loro “scoperta” è resa più abbacinante dal dimagrimento istantaneo o dalla conquista di un temporaneo e fugace miglioramento che nasconde un altro e alto prezzo da pagare.
Auguro per finire, ma questa volta davvero, un meritato successo personale e professionale a chi di tutti questi mezzucci non si è mai servito perché non si è mai venduto. A chi segue i pazienti con scrupolo e senso del dovere ed è davvero nato per svolgere un’ attività che è una missione. A chi ammira i colleghi che hanno successo e non cerca di infangarne l’ immagine.
Auguro poi, anche ad essi con il cuore, una presa di coscienza e un risveglio dal torpore a tutti quelli che convivono con il dolore perché possano assaporare la sensazione di essere in buone mani e di migliorare.
E per finire, perché volutamente mi sono dilungata, dedico a tutti i finti buoni che ho descritto, nonché alla venditrice di carta igienica e altri inutili gadget, all’organizzatrice di sagre delle costine, delle castagnate e feste di San Nicolao, le parole di un grande cantautore come Lucio Dalla nella canzone “L’ anno che verrà:
“…e senza tanti problemi qualcuno sparirà, saranno forse i troppo furbi o i cretini di ogni età…”
By VickyFoto di Marek Studzinski su Unsplash