Forse non tutti sanno che…
In Europa ci sono più di 136 milioni emicranici e ne soffrono 2-3 volte di più le donne degli uomini (attacchi più lunghi, più frequenti, più disabilitanti e con una fase di recupero più lunga).
L’emicrania ha un impatto importante sull’individuo e la società. È causa di anni vissuti con disabilità: nei pazienti fra i 15 e i 49 aa l’emicrania è causa dell’8.2% degli anni di vita persi per malattia e rappresenta più di 3/4 di anni di vita persi fra tutte le malattie neurologiche. L’emicrania riduce l’efficenza della persona, la qualità di vita e la produttività sul posto di lavoro.
L’emicrania ha un impatto disabilitante superiore alla malattia di Alzheimer, il morbo di Parkinson e l’epilessia.
L’emicrania è sottostimata e inadeguatamente trattata: il 36% di coloro che ne soffrono hanno la percezione che questa malattia non è accettata o capita dai colleghi e dai superiori. Fra coloro che soffrono di emicrania meno di 1/5 ha consultato il medico di base e meno di 1/10 ha avuto un trattamento adeguato alla malattia.
Perché l’emicrania è sottostimata?
Non è una malattia mortale, non causa una disabilità evidente, “la maggior parte delle persone soffre di cefalea di tanto in tanto”.
Nonostante l’emicrania sia trattata inadeguatamente è una patologia estremamente costosa: per il sistema sanitario nazionale costituisce una patologia con elevato ricorso a visite mediche generali e specialistiche, ricorso al pronto soccorso e ricoveri ospedalieri.
La patologia, secondo dati europei del 2012 costa circa 18.5 miliardi di euro.
I dati vengono direttamente dall’European Headache Federation Congress, a cui partecipo come relatore.
Saluti da Atene!