Qualche dubbio ce l’ho
Venghino signori, venghino!
Arrivano alle orecchie attente del folto stuolo di persone che soffrono di mal di testa cronico, buone notizie: il Comitato per i medicinali per uso umano dell’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) si è mostrato favorevole per immettere in commercio l’Emgality (galcanezunab). Si tratta di un anticorpo monoclonale che agisce per prevenire gli attacchi emicranici e che appartiene ad una nuova categoria di medicine.
La FDA in USA si era pronunciata positivamente su Emgality a Settembre 2018. Il farmaco in questione si attiva e va a bloccare le funzionalità del peptide associato al gene della calcitonina (CGRP): nello specifico la molecola è tra i responsabili delle crisi dolorose del mal di testa.
L’Emgality è nel formato soluzione iniettabile ed è rivolto a quei pazienti che risulterebbero particolarmente gravi. Ma parecchi dubbi esistono ancora sull’uso di questo nuovo anticorpo come degli altri della stessa “famiglia”. A fronte di dati ormai estesi sulla efficacia di detti composti e in considerazione degli elevati costi iniziali per affrontare il trattamento, occorre considerare alcuni aspetti che ancora non sembrano avere una risposta. Qualche dubbio ce l’ho. Sembra pertanto doveroso avanzare alcuni interrogativi:
- Gli anticorpi monoclonali sono effettivamente migliori dei trattamenti preventivi convenzionali? Non sono ancora stati effettuati studi comparativi diretti nei confronti di calcioantagonisti, betabloccanti, antiepilettici ecc.
- Come mai l’efficacia è presente solo in un terzo dei pazienti?
- È possibile predire chi sono i pazienti che risponderanno prima di iniziare il trattamento?
- Nell’emicrania cronica è utile effettuare prima una disintossicazione?
- Quali sono i rischi a lungo termine? Non è ancora presente un registro degli effetti cardiovascolari e teratogeni.
- Gli anticorpi monoclonali non penetrano nel cervello, qual è il sito effettivo di azione?
- Qual è il paziente tipo in cui iniziare a prescrivere gli anticorpi monoclonali?
Intanto mentre non ci sono risposte a questi interrogativi, si incomincia a fare una pubblicità spietata di questa nuova strada strepitosamente allettante da percorrere per prevenire la piaga dell’emicrania. E nel turbinio di articoli giornalistici si mette in moto la pubblicità di un qualcosa che a primo acchito ha del miracoloso. Come in tutti i casi analoghi, però, converrebbe premere il pedale del freno e riflettere. Sappiamo bene che chi soffre in maniera cronica diventa vulnerabile e inevitabilmente facile preda per chi, lasciatemelo dire, anche della sofferenza ne fa strumento di profitto.
È a questo punto che arrivano alle orecchie le note di una canzone:
“Sveglia marionette, eccovi qua
Sul baratro della mondanità
Qui nel fango di una falsa verità
Che vende ancora l’oro quando è fogna
[…]
Parto ad inseguire un’utopia
Che sguardi affaticati non vedranno
Temo che la tua democrazia
Col fuoco non porti libertà.
Forse è tardi ma sto correndo via
A ricucire i buchi della vostra ipocrisia.
Nella mia città la carovana va
Cercando la solidarietà
Voi sognatori fate al caso mio
Per fare un santo non ci vuole un Dio.”
By Vicky